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Pipe d`epoca in schiuma di mare

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Pipa con teschio in schiuma di mare
La schiuma è un minerale composto da silicato idrato di magnesio (sepiolite).
Si trova anche in Tanzania, ma la schiuma a blocchi più pregiata la troviamo solo in Anatolia (Turchia) nel sottosuolo argilloso.
Infatti il materiale che viene della Tanzania è geologicamente molto più giovane di quello turco e oltre a non dare la stessa resa non ha lo stesso colore bianco deciso di cui è invece dotato quello turco.
Non si conosce la sua origine: possiamo presumere che l'acqua calcarea dei fiumi abbia eroso i sassi megnesiaci e depositato il fango che si formava.
E' possibile che mutamenti geologici abbiano determinato il cambiamento del corso del fiume
Pipa dell`800 in schiuma di mare
Pipa Vittoriana in schiuma di mare
lasciando dietro di sè, a una profondità tra i 40 e gli 80 metri, i depositi alluvionali che sarebbero poi stati pressati in blocchi in seguito alla pressione esercitata dalle masse tettoniche sovrastanti.

La pipa antica in schiuma di mare è ancora oggi molto pregiata e ricercata: chiamata anche la dea bianca, è enfatizzata dai fumatori di pipa per la sua buona resa.
Non necessita di rodaggio, non subisce bruciature e conserva l'aroma del tabacco.
Il desiderio della maggior parte dei fumatori è che La loro dea bianca cambi colore in modo graduale, passando dal color ambra al rosa, per arrivare infine al marron scuro:
per raggiungere questo obiettivo bisogna fumare la pipa diverse centinaia di volte, non tralasciando che la prima volta va fumata con cautela.

Infatti se la testa della pipa si surriscalda, il condensato del fumo si deposita sul fondo e non è più possibile ottenere una colorazione uniforme.
La prime pipe ricavate da questo materiale molto leggero si dice che siano state costruite nel 1700.

In seguito le pipe europee di schiuma di mare furono fabbricate in Ungheria e importate da alcuni aristocratici a Vienna, dove nacque un centro di lavorazione di schiuma di mare. Intorno al 1870 erano più di 200 le aziende che producevano a Vienna pipe di silicato idrato di magnesio e il termine schiuma di Vienna venne introdotto anche in letteratura.
La schiuma ebbe il suo periodo di maggior splendore dal 1800 al 1900.

Nei tempi antichi le pipe in schiuma di mare venivano lavorate al tornio.
Tagliavano i blocchi della giusta dimensione, gli ammorbidivano nell’acqua e infine ancora umidi venivano torniti e forati.
Spesso applicavano delle sculture ad intaglio o degli ornamenti per poi intingere le teste tornite o scolpite nel bianco di balena.
Oggi non sono più realizzate in quel modo: non sono più scolpite ma pantografate e in finale sono intinte nella cera bianca schiarita (non più nel bianco di balena).

Come abbiamo detto inizialmente, la materia prima con cui venivano realizzate, la sepiolite o silicato di magnesio, proveniva per lo più dalla Turchia, ed era la migliore.
Poteva essere trovata in superficie o estratta in profondità, anche attorno agli 80 metri.
Le più pregiate erano di produzione austro-ungarica.
Oggi la pipa in schiuma a causa della sua fragilità è stata sostituita da quella in radica.
Si dice che nei tempi passati un artigiano francese realizzò per un nobile, a cui si era rotta la classica pipa in schiuma, un nuovo tipo di pipa molto resistente, con il fornello realizzato dal ciocco dell’Erica arborea (la radica), che può sopportare anche un calore di 800-900 gradi.

Antichità il tempo ritrovato